Perti
Subito a ridosso del Castel Gavone, sorge l'abitato di Perti, che ha origini romane ed il cui nome deriva da quello del confine che qui divideva il territorio dei Sabazi da quello degli Ingauni. Ritrovamenti recenti dimostrano che Perti, all'ombra del Castrum Perticae sulla Rocca di S. Antonino, fu popolato nell'alto Medioevo.
Qui troviamo una delle chiese più antiche del Finale, quella dedicata a Sant'Eusebio. La chiesa attuale è composta da più edifici di epoche ed archittetture diverse, risultato di diverse stratificazioni.
Negli anni 1955-56 durante la costruzione della nuova strada è stata scoperta una necropoli romana che ha restituito numerosi materiali (corredi di tombe risalenti al IV e V sec. d. C.) che dimostrano la presenza di un vicus romano e che ora sono custoditi nel Museo Archeologico. Nel 1979 nell'area archeologica attigua fu scoperto un tegolone graffito d'uso funerario che riporta una iscrizione per Lucius, un bambino di nove anni, ed è datato 362 d.C. Si tratta della più antica testimonianza epigrafica cristiana ritrovata nell'area ligure-piemontese.