Abbazia dei Padri Benedettini
Il monastero custodisce la veneratissima tavola della Vergine con il Bambino di Nicolò Da Voltri (fine del XIV secolo, inizio del XV) e varie opere d'arte che risalgono al periodo più fiorente del complesso religioso (inizio XVI secolo): tre gruppi in terracotta della scuola dei Della Robbia (Vergine allattante col Bambino, la Pietà, la Vergine col Bambino e S. Giovanni Battista); il grande tabernacolo del Quattrocento con la Crocifissione e quattro Santi laterali.
Nella prima metà del Quattrocento soggiornò a lungo nel monastero fra Antonio da Venezia, celebre intagliatore del legno, che vi lasciò un gruppo di lavori di prim'ordine (mobili del coro e altri oggetti minori). I monaci olivetani rimasero a Finalpia per tre secoli, fino al 1799 quando furono colpiti dalle requisizioni successive all'invasione napoleonica.
Dopo alterni avvicendamenti tra secolari, olivetani e cassinensi, nel 1905 il monastero venne definitivamente restituito ai monaci sublacensi che vi risiedono tuttora.